Scicli è uno di quei paesaggi che pensi di vedere solo in antichi quadri del XVII secolo. Conta circa 27.000 abitanti, ed è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2002. Paragonata a una perla incastonata fra le rocce e le coste ragusane, per i suoi edifici e chiese antiche, è considerata la culla del barocco ibleo. L’impatto visivo iniziale non può far altro che lasciarvi a bocca aperta. Centinaia di abitazioni in pietra calcarea spuntano dai dirupi Iblei con così tanto rispetto del paesaggio circostante da sembrare parte d’esso. É durante il settecento che il genio umano lascia maggior traccia nei capolavori che vediamo lungo il continuum della via Mormino Penna. In particolare in Palazzo Beneventano, si trova forte la presenza dello stile dell’età tardo-barocca. Sito ai piedi del Colle San Matteo, il Palazzo mostra due prospetti elegantemente decorati da mascheroni irriverenti. A dir poco stupefacenti le balaustre panciute decorate con animali fantastici, le quali consentono la piena espressione dello stile barocco attraverso il cangiante gioco di luci e ombre reso da esso possibile, il tutto inquadrato da lesene bugnate.
Altre bellezze
Simile per eleganza architettonica è Palazzo Fava, che sia sul prospetto di Piazza Italia che su quello di Via s. Bartolomeo offre uno spettacolo attraverso i balconi barocchi ornati con grifoni e mostri di stile medievale e manieristico. Concludiamo gli esempi di architettura civile con Palazzo Spadaro dall’inconfondibile prospetto curvilineo che segue l’andamento dell’antico Corso e sede di mostre temporanee. La sua architettura è frutto dell’esperienza ottocentesca. Naturalmente l’arte di Scicli raggiunge le massime espressioni anche e peculiarmente nell’architettura religiosa. La Chiesa di s. Bartolomeo Apostolo è uno scrigno, dalla facciata a torre realizzata nell’Ottocento. Il nucleo originario della Chiesa risale al XV secolo, e l’interno, a croce greca, presenta una singola navata con un prezioso ciclo di stucchi realizzato tra Sette e Ottocento. La Chiesa di s. Giovanni Evangelista è un vero e proprio gioco di linee con la facciata con la faccia concava e convessa a tre ordini, che rimanda all’influsso borrominiano. Gli stucchi e le decorazioni sono ottocenteschi. Scicli offre un mix incredibile di architettura sacra e profana, e il visitatore può rendersi conto delle grandezze del passato solo incamminandosi per le sue vie notevolmente artistiche, senza dimenticarsi di esplorare le grotte del circondario, con le loro testimonianze di un tempo antico mai dimenticato.